Perché è importante tenere monitorata la pressione?
Viceversa, la pressione bassa nei novantenni può causare gravi problemi come:
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- emorragie interne: a causa di una diminuzione del sangue nelle arterie;
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- carenza di ossigeno a livello di cervello e cuore;
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- vasodilatazione eccessiva: a causa dell’assunzione di farmaci, di lesioni cerebrali, avvelenamento o insufficienza epatica;
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- aritmia, shock da infarto ed embolia polmonare.
Inoltre la pressione bassa può provocare capogiri, con cadute che causano fratture ossee a volte fatali. Ipertensione e ipotensione possono essere ugualmente pericolose; per tale ragione è consigliabile tenere un diario della pressione.
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Quali sono i valori ideali per una persona anziana?
Se per gli adulti i valori normali sono 115-140 mmHG, negli over 80 si può arrivare a una massima di 160 mmHG, specialmente se sono soggetti fisicamente fragili. Una ricerca pubblicata sul Journal of American Geriatric Society sostiene che una pressione di 165/85 mmHG migliora le condizioni cerebrali del soggetto.
Per tale ragione non si possono applicare le stesse terapie valide per un soggetto di 65 anni. Se un novantenne soffre di ipertensione arteriosa, dunque, è consigliabile evitare trattamenti antipertensivi aggressivi, specialmente se la sua storia medica presenta precedenti malattie cardiovascolari. Dunque è sempre bene consultare il medico curante, che saprà consigliare il paziente tenendo conto della salute del soggetto e della sua storia clinica.
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Consigli per una buona pressione
In base alle informazioni mediche più recenti, possiamo stilare una lista di cinque consigli per conservare una buona pressione arteriosa nei soggetti novantenni:
1) Effettuare esercizi aerobici. Se l’anziano soffre di ipertensione, gli esercizi aerobici effettuati sotto la costante supervisione di un esperto possono ridurre la pressione sistolica del 3,9% e quella diastolica del 4,5%. In sostanza possono avere gli stessi effetti benefici di un farmaco contro l’ipertensione.
2) Limitare zuccheri e carboidrati. Gli studi in materia sostengono che la riduzione dei carboidrati raffinati riduce il peso corporeo e abbassa la pressione sanguigna. Inoltre una dieta povera di carboidrati è più efficace di una povera di grassi, in termini di riduzione della pressione sanguigna. Ovviamente la dieta deve essere sempre accompagnata al movimento.
3) Limitare la quantità di alcool. Molti studi infatti hanno dimostrato una relazione diretta tra la pressione sanguigna e l’assunzione di alcoolici, a qualsiasi età.
4) Evitare il fumo. Il fumo alza non solo la pressione sanguigna nel breve termine ma nel lungo periodo provoca danni ai vasi arteriosi.
5) Monitorare sempre la pressione sanguigna. Nei soggetti ultraottantenni deve essere una costante per prevenire danni che in quella fascia anagrafica possono essere fatali.
Quello che si evince dallo studio del problema della pressione negli anziani novantenni è che non c’è una pressione perfetta.